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Utilizzo dell’IA generativa nella professione legale: riflessioni dell’ABA (avvocati USA)

L’introduzione di strumenti di IA negli studi legali è da valutare attentamente.

Non si hanno ancora competenze approfondite per gestire correttamente questa innovazione e di come funziona l’IA generativa.
Il documento che l’American Bar Association (ABA), parte da queste premesse.

La più grande organizzazione statunitense di avvocati, ha recentemente pubblicato un parere sull’uso dei sistemi di intelligenza artificiale generativa.

L’ABA affronta in questa analisi, le numerose implicazioni etiche e professionali che emergono quando si utilizzano tali tecnologie nell’ambito della professione forense.

Il testo discute l’uso dell’intelligenza artificiale generativa (GAI) nella pratica legale. Sottolinea l’importanza del giudizio umano e della responsabilità professionale degli avvocati, nonostante l’utilità degli strumenti GAI come supporto.

L’intelligenza artificiale può aiutare gli avvocati a svolgere il loro lavoro più velocemente e meglio, ma non può sostituirli completamente. Gli avvocati devono sempre prendere le decisioni finali e assicurarsi che il lavoro sia fatto bene. È come avere un assistente molto intelligente che può fare ricerche e scrivere bozze, ma l’avvocato ha sempre tutte le responsabilità date dal suo ruolo professionale.

L’intelligenza artificiale stia rivoluzionando il settore legale, offrendo strumenti sempre più sofisticati per l’analisi dei casi, la redazione di documenti e la ricerca. Tuttavia,  l’avvocato rimane la figura centrale, responsabile di garantire la qualità del servizio offerto al cliente. Nonostante l’AI possa generare analisi approfondite e bozze di documenti, l’avvocato deve esercitare il suo giudizio professionale per valutare l’accuratezza e l’adeguatezza di tali output.

Il legale è sempre responsabile del lavoro svolto, anche se si avvale di strumenti AI.
Questa può fornire supporto, ma la decisione finale e la valutazione critica spettano all’avvocato.
L’integrazione dell’AI nella pratica legale è un processo in corso, che richiede agli avvocati di adattarsi e acquisire nuove competenze ed ogni decisione sull’utilizzo dell’AI deve essere presa tenendo conto degli obiettivi e delle esigenze specifiche del cliente.

In un futuro in cui l’uso dell’AI nella professione legale sarà sempre più diffuso, ne consegue che c’è la necessità di un approccio equilibrato, in cui l’AI sia vista come uno strumento ausiliario e non come una sostituzione dell’avvocato. Questo equilibrio è fondamentale per garantire che l’utilizzo dell’AI non comprometta la qualità dei servizi legali e la fiducia dei clienti.

In questo articolo, vogliamo riportare un passaggio importante di quanto descritto nel documento:

  • Per utilizzare in modo professionale uno strumento di IA generativa nel proprio lavoro, gli avvocati non devono necessariamente diventare esperti di IA generativa. Piuttosto, gli avvocati devono avere una comprensione adeguata delle capacità e dei limiti della specifica tecnologia di IA generativa che potrebbero utilizzare nell’esercizio del mandato difensivo. Questo significa che gli avvocati dovrebbero acquisire una comprensione adeguata dei benefici e dei rischi degli strumenti di IA generativa che impiegano nella loro professione oppure avvalersi dell’esperienza di altri esperti che possono fornire indicazioni sulle capacità e sui limiti dello strumento utilizzato. Questo non è un lavoro statico. Dato il rapido sviluppo degli strumenti di IA generativa, la competenza tecnologica richiede che gli avvocati rimangano aggiornati riguardo ai benefici e ai rischi di questi strumenti. Sebbene non esista un modo unico per restare al passo con gli sviluppi dell’IA generativa, gli avvocati dovrebbero considerare di leggere materiali sugli strumenti di IA generativa destinati alla professione legale, partecipare a programmi di formazione continua e, come già menzionato, consultarsi con esperti di tecnologia IA.”

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