Una sentenza non “light” per la cannabis legale. Le indicazioni della Cassazione possono mettere a rischio un settore in espansione.
Era attesa la decisione della Cassazione a Sezioni Unite in merito alla cosidetta “cannabis light”.
La Suprema Corte doveva decidere se applicare la legge del 2016 che legalizza la vendita di prodotti con un thc inferiore a 0,2 o il testo unico sugli stupefacenti.
Per le Sezioni unite penali, con una decisione nota per ora solo nell’informazione provvisoria, è illecita la vendita di prodotti derivata dalla cannabis.
Nel dettaglio, “la commercializzazione di cannabis sativa L. e, in particolare, di foglie, inflorescenze, olio, resina, ottenuti dalla coltivazione della predetta varietà di canapa, non rientra nell’ambito di applicazione della legge n.242 del 2016 che qualifica come lecita unicamente l’attività di coltivazione di canapa” delle varietà per uso a fini medici.
Costituiscono dunque reato, afferma la Cassazione nella sua massima sulla cannabis light:
– “le condotte di vendita e, in genere, la commercializzazione al pubblico….
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