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Tribunale di Milano: condannata banca ed operatore telefonico per frode SIM swapping

Il SIM swapping è un attacco hacker che ti ruba il numero di telefono

Immagina che qualcuno prenda il controllo del tuo numero e possa leggere i tuoi messaggi, accedere ai tuoi account online e persino fare acquisti a tuo nome. È come se ti rubassero le chiavi di casa e potessero entrare e prendere tutto ciò che vogliono.

Quali misure adottare per rendere sicure le tue operazioni con il cellulare?

Usa password complicate e uniche per ogni account. L’opzione dell’autenticazione a due fattori è fondamentale per avere una maggiore sicurezza per i tuoi account importanti.
Non cliccare su link o aprire allegati in email che sembrano strane o che ti chiedono informazioni personali. Tieni il sistema operativo del tuo cellulare sempre aggiornato. Gli aggiornamenti software spesso includono patch di sicurezza importanti.
Il controllo regolare dei tuoi estratti conto è fondamentale. Se noti qualcosa di strano, contatta subito la tua banca.

Pensi di essere stato hackerato?

Contatta subito la tua banca per bloccare la carta e le movimentazioni dei conti. Attivati immeditamente per cambiare le password di tutti i tuoi account.
Una cosa che bisogna fare è avvisare il tuo operatore telefonico spiegando cosa è successo e chiedi di bloccare la tua SIM.
Recati alle forze dell’ordine per sporgere denuncia.

Il SIM swapping è un attacco serio, ma puoi proteggerti seguendo questi semplici consigli. Tieni sempre alta la guardia e diffida di qualsiasi messaggio o richiesta sospetta.

Ultima pronuncia su tali attività è stata emessa dal Tribunale di Milano.

Il dispositivo, di cui abbiamo notizia, rappresenta un importante precedente nel panorama della responsabilità civile legata alle frodi informatiche, in particolare quelle legate al SIM swapping.

Vengono definite le responsabilità solidali di banca e operatore.

Il tribunale ha ritenuto entrambi responsabili per i danni subiti dalle due aziende, sottolineando l’importanza di una collaborazione stretta tra istituti finanziari e operatori telefonici per prevenire e contrastare le frodi informatiche.
In merito all’onere della prova a carico della banca, questa, in qualità di soggetto che gestisce i servizi di pagamento, ha l’onere di dimostrare di aver adottato tutte le misure di sicurezza necessarie per prevenire le frodi. La semplice condivisione della password tra i dipendenti non è stata considerata sufficiente a liberare la banca da responsabilità.
Fondamentali le segnalazioni del cliente, ripetute,  al servizio clienti della banca, che sono state considerate elementi cruciali per attribuire la responsabilità alla stessa, in quanto dimostrano l’incapacità della banca di reagire tempestivamente e in modo efficace alle anomalie segnalate.
Il tribunale ha chiaramente affermato che il rischio di frodi come il SIM swapping rientra nel rischio d’impresa della banca, che ha l’obbligo di adottare misure di sicurezza adeguate per mitigare tale rischio.

Qualsiasi anomalia riscontrata nell’utilizzo dei servizi bancari deve essere immediatamente segnalata alla banca.

La sentenza in esame rappresenta un importante passo avanti nella tutela dei consumatori dalle frodi informatiche. Essa impone alle banche e agli operatori telefonici di adottare misure di sicurezza sempre più efficaci e di collaborare attivamente con le autorità per contrastare questo tipo di reati.

È consigliabile consultare un avvocato specializzato in diritto bancario e informatico per una valutazione più approfondita della propria situazione e delle possibili azioni legali.