SOVRAINDEBITAMENTO “LIQUIDAZIONE” APPROVATA: risultati positivi per i debitori, MANDICO&Partners continua nella sua azione sociale
Liquidazione patrimonio – Tribunale di Bergamo RG 17/2020
La procedura di liquidazione in oggetto, riguarda il sig. X, il quale deve le cause del proprio sovraindebitamento alle vicende della mamma. Infatti, la sig.ra Y, dopo aver acquistato nel 2005 il diritto di usufrutto dell’immobile staggito ed aver contratto il mutuo fondiario insieme al figlio sig. X, è costretta a dismettere la propria attività lavorativa cancellando nel 2006 la propria ditta individuale dal registro delle imprese a causa di sopraggiunti problemi di salute “depressione”, conseguenti alla separazione dal marito e alla interruzione del versamento dell’assegno di mantenimento da parte di quest’ultimo, in seguito a problemi relativi alla propria azienda poi fallita nel 2011. Per la medesima azienda ha lavorato anche il sig. X prestando la propria attività di collaborazione dal 2005 al 2011. Tali problemi economici si sono inevitabilmente riversati sul sig. X poiché egli fidava molto sui redditi della mamma per un’attività pluriennale avviata nel 1994 e mai avrebbe immaginato il sopraggiungere di problemi di salute che ne avrebbero imposto la cessazione. Pertanto, il debitore è stato costretto a svolgere la libera attività professionale di consulente ma è venuto, in ogni caso, a trovarsi nella impossibilità di pagare la rata del mutuo (€ 316.581,52) nonché altri piccoli debiti per un totale di € 343.235,04; e pur cercando con tutti i mezzi di salvare l’abitazione in cui viveva la mamma, non è riuscito a sottrarla alla esecuzione immobiliare fino all’aggiudicazione all’asta del 2019. Ed essendo stato aggiudicato l’immobile, l’unico importo di cui la procedura di liquidazione può disporre è la quota riservata all’alienazione del diritto di nuda proprietà, non ancora assegnata al creditore procedente, pari ad € 117.000,00. La liquidità di cui dispone il nucleo familiare e che il sig. X mette a disposizione della procedura è di circa € 1.000,00, considerato che il restante saldo presente sui conti gestiti dal Riva e dalla sua compagna, si ritiene di non metterli a disposizione della procedura in quanto utile e necessario per il fabbisogno familiare e per situazioni di emergenza.
5. liquidazione patrimonio Tribunale di Bergamo RG 17.2020