SOS Coronavirus: Cosa rischia chi non rispetta il divieto di uscire di casa?
FACCIAMO CHIAREZZA
Mi è parso doveroso, nel clima di confusione ed informazioni, spesso non accurate, che stanno circolando in questi giorni, dare spiegazioni in merito ai divieti stabiliti dal D.P.C.M. 8 marzo 2020 con cui sono state ridefinite e meglio specificate, le misure che, in attuazione del D.L. 23 febbraio 2020 n. 6, devono essere adottate per contenere la diffusione del virus COVID-19, ma soprattutto in merito agli aspetti penalistici legati alla violazione di detti divieti.
Quello che in particolare ci interessa sono le disposizioni relative all’obbligo di restare a casa e non uscire.
La regola generale è che dal 10 marzo e fino al 3 aprile 2020 (salvo proroghe) è vietato uscire di casa.
Tuttavia, sono previste alcune eccezioni: si può uscire per andare al lavoro o per ragioni di salute o per altre comprovate necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali.
È previsto però il “divieto assoluto” di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus.
Sul sito del Ministero dell’interno è presente una ampia casistica al fine di aiutare i cittadini a meglio interpretare le disposizioni normative ed ad illustrare in quali comportamenti possano tradursi queste eccezioni. Vi invito a consultare il sottostante link per chiarire molti dei vostri dubbi
https://www.interno.gov.it/sites/default/files/possomuovermi.pdf
E’ fondamentale che queste eccezioni siano comprovate da una autocertificazione che va compilata e portata con sé, sia che si esca a piedi sia che si esca in macchina. Qui di seguito il link per scaricare il modulo ufficiale del Ministero
https://www.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/modulo_autodichiarazione_10.3.2020.pdf
Il modulo di autocertificazione potrà anche essere compilato prima di uscire o sul posto in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine.
Va specificato che le informazioni che si inseriscono nel modulo devono essere veritiere e potranno essere soggette a controlli.
Ad esempio se si dichiara che ci si sta recando a fare la spesa, può essere richiesto di mostrare lo scontrino fiscale di acquisto, così come se si dichiara che ci si sta recando al lavoro, potrà essere effettuata una verifica presso il datore di lavoro.
Continua a leggere l’articolo dell’avv. Sabrina Liguoro