Non fare lo STALKER, altrimenti ci arrabbiamo.
STALKING, significa letteralmente, ‘fare la posta’.
Una parola che ormai è nel nostro slang e forse senza conoscerne il significato in modo preciso, la si associa immediatamente a quelli che sono una serie di comportamenti reiterati di tipo persecutorio, realizzati da un soggetto, persecutore, nei confronti della sua vittima.
Atti lesivi continuati e tali da indurre nella persona che le subisce un disagio psichico e fisico e un ragionevole senso di timore.
Il molestatore “assillante”, potremmo anche dire, sottolineandone quale sia l’aspetto caratterizzante della relazione ‘forzata’ e “controllante” che si stabilisce tra persecutore e vittima; relazione, quest’ultima, che finisce per condizionare il normale svolgimento della vita, generando in questa/o poverino, un continuo stato di ansia e paura.
Lo stalking non è un fenomeno omogeneo sicché non è possibile ricostruire un perfetto modello di condotta tipica, né tantomeno, un profilo tendenziale.
Nella maggior parte dei casi i comportamenti provengono da uomini, ma potrebbe essere chiunque a perpetrare le azioni moleste che possono realizzarsi in vari modi:
- sorvegliare, l’inseguire, l’aspettare, il raccogliere informazioni sulla vittima, il seguire i suoi movimenti, ed ancora, attraverso le intrusioni, gli appostamenti sotto casa o sul luogo di lavoro, i pedinamenti e i tentativi di comunicazione e di contatto di vario tipo;
- oppure, diffusione di dichiarazioni diffamatorie ed oltraggiose a carico della vittima, ed, ancora, la minaccia di violenza, non solo nei suoi confronti, ma anche rispetto ai suoi familiari, ad altre persone vicine o contro animali che le siano cari.
Qualunque sia la sua modalità dell’azione è essenziale che cagioni nella vittima “un grave disagio psichico” ovvero determini “un giustificato timore per la sicurezza personale propria o di una persona vicina” o, comunque, pregiudichi “in maniera rilevante il suo modo di vivere”: in altri termini cioè, affinché la condotta persecutoria sia penalmente rilevante, è necessario che gli atti reiterati dello stalker abbiano un effetto destabilizzante della serenità e dell’equilibrio psicologico della vittima.
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