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L’infedeltà fotografica: una nuova prova per il divorzio

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha stabilito un importante principio in materia di separazione e divorzio: le fotografie possono costituire una prova valida per dimostrare l’infedeltà di uno dei coniugi e attribuirgli la responsabilità della crisi matrimoniale.

In pratica, questo significa che se un coniuge presenta in tribunale delle foto che mostrano il partner in atteggiamenti intimi con un’altra persona, il giudice può considerare queste immagini come una prova sufficiente per attribuire la colpa della separazione al coniuge infedele.

Questa decisione della Corte di Cassazione riflette l’evoluzione della società e l’uso sempre più diffuso dei dispositivi elettronici, che rendono facile catturare e conservare immagini.

Per comprendere meglio questa sentenza, è necessario ricordare i diritti e i doveri dei coniugi:

  • Quando due persone si sposano, assumono degli obblighi reciproci, tra cui la fedeltà. Se uno dei coniugi viola questo dovere, l’altro può chiedere la separazione o il divorzio.

Nel caso specifico deciso dalla Corte, una coppia si è separata e la moglie ha chiesto al giudice di attribuire la colpa al marito. A sostegno della sua richiesta, ha presentato delle fotografie che dimostravano l’infedeltà del marito.

Il marito, dal canto suo, ha sostenuto che la crisi era dovuta ad altri motivi e non solo al tradimento.

Tuttavia, la Corte ha dato ragione alla moglie, ritenendo che le fotografie fossero una prova sufficiente per dimostrare l’infedeltà del marito e attribuirgli la responsabilità della crisi matrimoniale.

La sentenza della Corte di Cassazione rappresenta un punto di svolta nell’ambito del diritto di famiglia. Le fotografie, grazie alla loro immediatezza e oggettività, diventano uno strumento sempre più importante per provare l’infedeltà e ottenere una separazione o un divorzio.

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