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Le responsabilità dei provider internet: chi sbaglia paga un conto salato

Studio Legale Mandico and Partners

Gli Internet Service Provider, sono quelle aziende che forniscono liberamente servizi internet, in particolare servizi di connessione, trasmissione, e memorizzazione dati anche attraverso la messa a disposizione delle proprie apparecchiature per ospitare siti. Il provider, è essenzialmente un intermediario.

Il principale servizio fornito in rete è quello di accesso (access provider), ma ve ne sono altri, come la fornitura di mail, di spazio web per un sito (hosting), e così via. Qualsiasi attività venga posta in essere sulla rete, passa sempre attraverso l’intermediazione di un provider, e i dati transitano attraverso i suoi server, cioè i computer che il prestatore mette a disposizione per erogare i suoi servizi.

Responsabilità penale e civile

In caso di violazione delle norme di legge commesse attraverso la pubblicazione di contenuti immessi in rete a mezzo dei servizi dei provider, si pone il problema della eventuale responsabilità. Esistono due tipi di responsabilità:

  • quella civile, che si ha nel momento in cui si realizza un danno ingiusto ad una persona;
  • quella penale, che si ha quando viene commesso un reato.

Nel secondo caso esiste una responsabilità solo se l’azione costituente reato è stata commessa personalmente.

E’ più complicato, rispetto alla vita reale, attribuire un reato o comunque una responsabilità ad una persona nel web, date le ovvie difficoltà di identificare gli individui che commettono degli illeciti.

Per la difficoltà nel rintracciare l’autore di un illecito si è valutato che il soggetto più facile da reperire è proprio il provider, cioè l’azienda che mette a disposizione lo spazio web o genericamente il servizio attraverso il quale viene commesso l’atto illecito.

Il codice di autoregolamentazione dell’AIIP (Associazione Italiana Internet Provider), afferma che “il fornitore di contenuti è responsabile delle informazioni che mette a disposizione del pubblico”.

Nell’ipotesi in cui l’illecito sia posto in essere non dal provider ma da un utente dei suoi servizi, occorre innanzitutto verificare l’esistenza di una reale possibilità tecnica per il provider di conoscere tutti i contenuti.

Nel momento in cui il provider venga a conoscenza del contenuto illecito, non ha l’autorità di eliminare qualcosa che, dal punto di vista del diritto di proprietà, non gli appartiene, si esporrebbe ad una azione di risarcimento del danno per violazione contrattuale. Deve inoltre agire tutelando i diritti dell’utente e le sue libertà, in particolare la libertà di manifestazione del pensiero protetta dall’art. 21 della Costituzione.

Infine, nel nostro ordinamento la valutazione degli illeciti è demandata esclusivamente all’autorità giudiziaria, quindi consentire tale facoltà al provider significherebbe concedergli un potere enorme di censura.

 

SEGUE

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Sentenza Cassazione sez I – Responsabilità provider internet

Tribunale Roma – Risarcimento danni responsabilità civile provider internet