La sentenza sugli influencer come agenti di commercio e le sue implicazioni
La recente sentenza del Tribunale di Roma (2615/2024) ha stabilito che gli influencer che promuovono prodotti online utilizzando codici sconto o meccanismi di affiliazione possono essere considerati agenti di commercio.
Questo ha creato notevoli scossoni nel mondo del marketing digitale, con diverse implicazioni per aziende e influencer:
Per le aziende si dovrà procedere obbligatoriamente a:
- Revisione dei contratti – È necessario rivedere i contratti esistenti con gli influencer per verificare se rientrano nella nuova definizione di agente di commercio. Se sì, le aziende dovranno adempiere agli obblighi previsti per legge, come il versamento dei contributi previdenziali all’Enasarco e al fondo di indennità di fine rapporto.
- Valutazione dei costi – La nuova disciplina potrebbe comportare un aumento dei costi per le aziende, che dovranno gestire l’aspetto previdenziale e assicurativo degli influencer con cui collaborano.
- Maggiore attenzione all’inquadramento del rapporto – Non basta più concentrarsi sulle modalità operative e sul rispetto del brand. Ora è fondamentale inquadrare correttamente il rapporto con l’influencer, considerando elementi come il tipo di compenso, il tracciamento delle vendite e l’utilizzo di codici sconto.
- Eliminare il rischio di sanzioni – La non conformità alla nuova normativa potrebbe comportare sanzioni per le aziende.
- Possibile obbligo di indennità di fine rapporto – La sentenza potrebbe portare all’obbligo per le aziende di riconoscere agli influencer le indennità di fine rapporto, con importi significativi.
Dall’altra parte, gli influencer, per ottenere l’eventuale riconoscimento dello status di Agente di Commercio dovranno:
- Valutare l’iscrizione alla Camera di Commercio – Se l’attività rientra nella definizione di agente di commercio, l’influencer dovrà iscriversi alla Camera di Commercio.
- Versamento dei contributi previdenziali – Gli influencer agenti di commercio dovranno versare i contributi previdenziali all’Enasarco.
Oltre a queste implicazioni immediate, la sentenza apre a diverse questioni ancora da chiarire:
- Effetto retroattivo: La sentenza è applicabile solo ai rapporti a partire dal 4 marzo 2024, oppure ha un effetto retroattivo?
- Inquadramento di figure diverse: La sentenza riguarda solo gli influencer che utilizzano codici sconto o affiliazioni. Come si dovranno classificare gli influencer che percepiscono un compenso fisso o che promuovono un brand senza vendite dirette?
In questo scenario di incertezza, è consigliabile per aziende e influencer:
- Richiedere assistenza legale: Un professionista legale può aiutare a comprendere le implicazioni della sentenza e a definire la strategia migliore da adottare.
- Monitorare gli sviluppi: La normativa è ancora in evoluzione e potrebbero esserci nuovi pronunciamenti da parte delle autorità competenti.
- Adottare un approccio prudente: È fondamentale adeguarsi alle nuove disposizioni per evitare sanzioni e tutelare i propri interessi.
La sentenza sugli influencer come agenti di commercio rappresenta un cambiamento significativo nel panorama del marketing digitale. È fondamentale per aziende e influencer comprenderne le implicazioni e adottare le misure necessarie per adeguarsi alla nuova normativa.
Oltre a quanto sopra, si sottolinea che:
- La sentenza ha il potenziale di aumentare la trasparenza e la professionalità nel mondo degli influencer.
- È importante distinguere tra i diversi tipi di influencer e le loro attività, non tutti rientrano nella nuova definizione di agente di commercio.
- La collaborazione tra aziende e influencer può essere vantaggiosa per entrambe le parti, ma è fondamentale che sia basata su un rapporto chiaro e trasparente, nel rispetto delle normative vigenti.