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Assegno di mantenimento: nessun aumento se non si cerca lavoro

Un professionista che non si è proposto nel mondo del lavoro, non può richiedere  l’aumento di un assegno di mantenimento.

Così ha deciso la Suprema Corte nei confronti di una giovane donna  con l’ordinanza n. 20866/21.

Nella decisione, viene evidenziato il fatto che il suo stato di disoccupazione era imputabile al fatto di non aver provato ad attivarsi per la ricerca di un lavoro.

Il giudice competente aveva già ridotto l’assegno di mantenimento posto a carico dell’ex marito.

La Cassazione,  ha ritenuto il motivo inammissibile, evidenziando come la donna avesse rifiutato,  prospettive e proposte di lavoro concrete.

In tema di separazione fra coniugi, l’orientamento della giurisprudenza nel quale l’attitudine al  lavoro di entrambi, costituisce elemento di valutazione per la determinazione dell’assegno di mantenimento da parte del giudice.

La condizione di disoccupazione,  va dimostrata, attraverso un’attività di ricerca nel mercato del lavoro per reperire un’occupazione retribuita, senza però riuscirci, ma se ciò non è avvenuto, questo incide sulle decisioni del giudice.

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